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Un caffè con ... LUK
Intervista #2
Ciao LUK, grazie di essere qui con noi! Partiamo da molto lontano: quando hai iniziato a dedicarti alla musica? Raccontaci del tuo percorso, che ti ha portato fino a qui, fino ad oggi!
Ciao e grazie a voi! Io ho cominciato a strimpellare il pianoforte all'età di dieci anni ma ho cominciato a scrivere e a cantare molto più tardi, verso i 18! Ho cominciato proponendo le mie canzoni accompagnato solo dal mio pianoforte fino a che non ho conosciuto Alessandro Freschi e Lorenzo Campese. Insieme abbiamo fondato il gruppo "Isole Minori Settime" e abbiamo suonato in giro per circa 4 anni, pubblicando due singoli ed un Ep live. Una volta sciolto il gruppo mi sono fondato nella musica elettronica e nel 2018 ho cominciato questo progetto, LUK, che mi ha portato alla realizzazione del mio primo album dal titolo "Nove sigarette", prodotto da Massimo Blindur De Vita e pubblicato da XO La Factory nel febbraio del 2020.
"Nove Sigarette", il tuo primo album ha da poco compiuto un anno! Bologna, Lucio Battisti, ACAB, molte frasi di impatto che subito diventano "Slogan". Riferimenti del passato ma anche moltissimi riferimenti contemporanei e una scrittura sempre verbosa e altamente descrittiva. Qual è il minimo comun denominatore di queste "nove sigarette", a parte il fatto che le hai fumate molto intensamente? Quali, invece, le loro anime differenti? Parlaci delle cifre che ritieni più salienti!
"Nove sigarette" è un disco totalmente sincero e spontaneo. Quelle canzoni hanno tirato fuori tutto ciò che avevo nella pancia in quel momento e quei brani sono accomunati appunto dal fatto che per me rappresentavano un bisogno di vomitare tutto quello che vivevo, pensavo ed immaginavo in quel momento e negli anni poco precedenti alla scrittura. Mi è sempre piaciuto descrivere, far vedere ciò che canto ed è probabilmente questa la chiave di questo album. Tutte le anime di "Nove sigarette" sono assolutamente gemelle, eccezion fatta forse per "Lune storte" che è l'unica canzone un po' più datata.
@occhi di stronza", il tuo ultimo singolo. Quando nasce, come? Dobbiamo aspettarci altre canzoni nei prossimi tempi? Rispetto a quelle contenute in "Nove Sigarette" come si pongono questi nuovi brani? Continuità, rottura, evoluzione? Dove senti ti star andando, zona rossa a parte? La tua scrittura sta risentendo del periodo che stiamo vivendo ormai da un anno?
@occhidistronza è una sorta di risposta al maledetto 2020 che non mi ha permesso di poter suonare il mio disco in giro per l'Italia, così come era previsto. Questo singolo, insieme alle altre cose che poi usciranno a breve, rappresenta la voglia di resistere e di tirar fuori nuove cose, nonostante il periodo che stiamo vivendo. La scrittura non ne sta risentendo per fortuna, anzi sto lavorando a tante cose ultimamente e come sempre non ho la più pallida idea di dove sto andando e probabilmente è molto più interessante scoprirlo poi!
Sei già stato protagonista delle audizioni di X Factor e a breve prenderai parte alla nuova edizione di Musicultura: cosa ti aspetti da questa esperienza, come la stai vivendo emotivamente? Ci farai ascoltare qualcosa di nuovo?
L'idea di tornare a suonare in una manifestazione come Musicultura è motivo di entusiasmo che in questo momento è veramente importante. Non so cosa aspettarmi, sinceramente non vedo l'ora di tornare a cantare su un palco e probabilmente tutto ciò comporterà una tensione non indifferente che spero di tenere a bada e di trasmetterla con la mia voce. Lo staff di Musicultura ha scelto le due canzoni da presentare dal vivo e posso dirvi che sono due brani del disco!
Cosa ascolta LUK, cosa legge, cosa vede? Cosa o chi ti ispira? Segnalaci le cose che secondo te non dovremmo perderci! Quali sono le tre canzoni che avresti voluto scrivere?
LUK dal 2020 è diventato un vero cultore di Serie TV. Durante la quarantena in pratica non ho fatto altro, cominciando dal terzo rewatch di Breaking Bad, che per me dovrebbe essere una visione obbligatoria per legge, fino al recupero di alcuni cult che mi ero perso come The Soprano's e Sons of Anarchy, che meritano assolutamente. Sto ascoltando tantissime cose in questo momento, dopo aver consumato per mesi interi "Cinema Samuele", l'ultimo album di Samuele Bersani. Ho compiuto trent'anni e questo probabilmente mi sta portando ad ascoltare con curiosità i nuovi fenomeni e i nuovi linguaggi che stanno venendo fuori, sebbene siano lontani dal mio. Ci sono però delle canzoni che mi spaccano completamente e se dovessi scegliere tre canzoni che avrei voluto scrivere io, ti direi "En e Xanax" di Samuele Bersani perché esprime una tenerezza così potente da star male; poi ti direi "L'autostrada" di Daniele Silvestri e "Il corpo del reato" di iosonouncane per la "scrittura verbosa e altamente descrittiva" di cui sopra.
Quali sono le tue tre canzoni che ritieni più importanti, significative, a cui sei maggiormente legato? Spiegaci perché!
Difficilissimo rispondere a questa domanda! Sono legato moltissimo a tutte le canzoni che scrivo e credo sia così per tutti coloro che provano a fare questo lavoro. Tre canzoni non riuscirei a scegliere, dico solo che sono molto affezionato a "voce001" perché rappresenta un momento di totale vulnerabilità.
Questo periodo storico ci consente di mettere in discussione tantissimi elementi e ci offre molti spunti di riflessione: in cosa, secondo te, il sistema musicale italiano può essere migliorato o riformato? Da cosa e da dove si potrebbe ripartire, per farlo nel migliore dei modi?
È un argomento estremamente complesso, potremmo discuterne per ore e probabilmente non riusciremmo ugualmente a venirne a capo. In questo momento storico c'è una quantità di nuove proposte che è veramente abnorme e che comporta dei pro e dei contro evidenti. L'unica cosa che ci possiamo augurare al momento è che si possa tornare a suonare il prima possibile, perché credo sempre che il live sia l'unico fattore reale di questo lavoro!
Ciao LUK, grazie per il tempo concessoci! Buona fortuna per tutte le immediate esperienze!
Grazie a voi di cuore per lo spazio che mi avete dedicato! A presto!
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