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Un caffè con ... STELLA DIANA

Intervista #16


Ciao ragazzi, grazie infinite per aver accettato di fare quattro chiacchiere con noi. Abbiamo deciso di dividere questa intervista in “spazi temporali”, per provare ad entrare nel profondo, nell’intimità degli Stella Diana. Partiamo dagli inizi. Torniamo per un attimo a quel 1998. Come nasce la band e concettualmente a cosa è legato il vostro nome?


Dario - Siamo noi che invece vi ringraziamo. Allora... La band nasce quando un giorno chiamo Giacomo e gli dico che vorrei fare un progetto tra Low e Joy Division, strumenti base col basso in primo piano. Tempo due settimane e abbiamo composto alcuni pezzi finiti poi per essere registarti su un quattro piste. Il nome è dovuto a Giacomo; Stella Diana si trova in una canzone napoletana del 600 "Ricciulina", cantata anche dalla NCCP. Il verso base è “Stella Diana si ruffiana fai la puttana fai la li la”..verso bellissimo. Mi sembrava che andasse bene per creare un collegamento con la nostra città sebbene la musica che facciamo sia tutt'altra cosa.


La vostra discografia vanta ufficialmente ben cinque album all’attivo e un EP diviso in due parti, spaziando tra sonorità shoegaze e new wave e passando dalla lingua italiana a quella inglese. Inoltre contate innumerevoli date live sia in Italia che in altri paesi europei. A quale album siete maggiormente legati musicalmente e con quale invece avete un legame più affettivo?


Dario - Gemini per questioni affettive anche se ascoltandolo oggi toglierei due, tre pezzi. In assoluto 57, ciò che più si avvicina all'idea di quello che voglio fare con la band.


Giulio - Io ovviamente a 57 perché l'ho registrato e ho preso attivamente parte alla composizione. In ogni caso, anche Nitocris è molto bello.


Giacomo - Affettivamente sono più legato alle prime demo a cassetta, ma in generale è sempre il prossimo quello che più mi ispira.




Arriviamo al presente. Abbiamo appreso dai vostri social che state lavorando ad un nuovo album dalle sonorità lievemente più dark. Cosa dobbiamo aspettarci? E quando sarà pronto finalmente?


Giulio - Aspettativi il peggio, fra dark e scivolate punk.


Giacomo - È imprevedibile.. ma sicuramente a noi piacerà perché amiamo la fase della registrazione e post-produzione dove poi ci divertiamo sempre.


Dario - Non so. Io ho ottenuto quasi tutto quello che avevo in mente quadno ho messo in piedi la band. Musicalmente non sono appagato completamente e ho in mente di spingere sul lato più scuro e più dilatato come mai prima.


Nuovo album equivale a nuova tournee. Voi siete una band abituata a suonare in giro da moltissimo tempo e soprattutto siete abituati a suonare in varie situazioni, dai palchi più grossi a quelli più piccolini, dai festival pieni di gente ai live più intimi. Cosa vi aspettate da una esperienza live post-covid? Vi spaventa la cosa o vi incuriosisce?


La situazione è ambigua, stiamo cercando di capire cosa accadrà e quanto le persone che tanto si sono lamentate della mancanza dei live saranno poi effettivamente partecipi una volta che le cose saranno tornate come prima. Ad ogni modo pubblicheremo l'album solo se avremo la certezza che potremmo poi portarlo in giro.


Domanda per il futuro. Ci sembra abbastanza banale farvi la solita domanda, tipo “prospettive per il futuro?”. Più che una domanda, vogliamo porvi un invito all’analisi. Da “alfieri” (come siete stati più volte definiti dalla stampa) dello shoegaze italiano, quale potrà essere, secondo voi, l’evoluzione della scena italogaze? E quanto spazio occuperanno, nella scena musicale italiana del futuro, le sonorità dilatate, le chitarre riverberate e i muri di suono possenti come piacciono a voi?


L'Italia ha un sacco di gruppi interessanti, forse è il paese che ne sfrona di più in Europa. You, Nothing. Rev Rev Rev, Clustersun, We Melt Chocolate e tantissimi altri sono nomi di rilievo, con proposte solide e mezzi enormi oltre ovviamente ad un grande talento. Vorrei che le persone arrivassero a conoscere e ad apprezzare queste bands. Il In A State of Flux Festival sta facendo tantissimo ma sarebbe bello se ci fosse più riscontro.



Per concludere, domanda di rito. Consigliate ai nostri lettori 3 album del passato che bisogna ASSOLUTAMENTE ascoltare e 3 artisti che state ascoltando ultimante.


Giulio - Ultimamente ascolto in giro solo cagate che non mi ispirano.


Giacomo - In generale io non mi farei mai mancare Talking head, Talk Talk e Velvet Underground.


Dario - Del passato troppa roba ci sarebbe, beh direi The Sound, Talk Talk e Nico. Ultimamente sto rispolverando The Boxer Rebellion, i Beatles vabbè girano sempre e poi le Warpaint.


 






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